- Il Joker è un personaggio immaginario dei fumetti nato dalla collaborazione di Jerry Robinson, Bob Kane e Bill Finger, che ha esordito nel 1940 nel primo numero della serie a fumetti Batman (Vol. 1[3]) pubblicata negli Stati Uniti d’America dalla DC Comics.[5] È uno dei più celebri supercriminali dei fumetti oltreché nemesi di Batman.[6] Nelle prime traduzioni italiane era stato chiamato “Il Jolly”, nome italiano più diffuso dell’omonima carta da gioco[5].
Il personaggio ha avuto nel tempo diverse interpretazioni venendo caratterizzato da alcuni autori come un personaggio sadico[7][8], burlone, psicopatico, perfido, crudele, ambizioso, eccentrico, carismatico, estremamente brillante, pittoresco, vanitoso, egocentrico e logorroico e, in altre interpretazioni – a seconda dei casi – un innocuo ladro o un grottesco folle[9]. La sua follia lo rende uno dei più terribili criminali della città di Batman, Gotham City, nonché uno dei personaggi col più alto numero di omicidi a carico[10][11][12]. Quando una guerra nucleare ha privato tutti gli esseri viventi dei loro superpoteri il Joker è stato reso sano di mente, tuttavia questa condizione è stata solo temporanea e presto è tornato ad essere quello di un tempo.[13] Nella serie animata degli anni novanta gli è stato conferito un lato giocoso e festoso, tanto che in alcune scene si rivolge direttamente al pubblico,[9] ad esempio con frasi come «Non fatelo a casa, bambini!»[14].
Si è classificato al secondo posto nella classifica dei più grandi cattivi nella storia dei fumetti secondo IGN[15]; la rivista Wizard l’ha collocato invece al primo posto[16], mentre Empire all’ottavo[17]. Nel sondaggio tra i migliori cento personaggi immaginari, il Joker si è classificato al trentesimo posto[18].
Secondo tutto il gruppo di Straniluoghi il miglior joker interpretato al cinema e sicuramente quello di Heathcliff Andrew Ledger (Perth, 4 aprile 1979 – New York, 22 gennaio 2008) che avuto come regista Cristopher Nolan, “Non riuscivo a smettere di pensare, il mio corpo era esausto ma la mia mente correva a mille all’ora” ha detto Ledger nei giorni in cui prestava corpo e mente al clown schizofrenico. Anche altri professionisti del grande schermo sono andati molto vicini a perdere la testa e si sono lasciati trasportare troppo dal copione, per interpretare un personaggio disturbato o sofferente, che si è rivelato un demone pronto ad impossessarsi dell’artista .
Esiste un Joker in tutti noi, che “incarna il lato oscuro e irrazionale” che ciascuno, per certi versi, “custodisce” dentro di sè. E’ come un’ombra ostile dentro di noi di cui non sempre ne siamo consapevoli, ne ignoriamo l’esistenza, ma ci abita in tutta la sua potenza, anche se a volte qualcosa ci avverte della sua presenza. Joker, con i suoi modi di essere, folle ma autentico, ci riconduce agli angoli più remoti del cuore, quelli che ci affascinano e ci spaventano allo stesso tempo: sentimenti repressi, desideri non vissuti, pensieri ed emozioni che consideriamo “scomode”. Considerate le volte in cui, in un momento di rabbia verso qualcuno che ci ha feriti profondamente o ha fatto del male a qualcun altro, pensiamo: “vorrei ammazzarlo quello li”. Sono sentimenti ed emozioni che ci spaventano e ci gettano nel baratro dei sensi di colpa, perché li proviamo, ma non vorremmo provarli. Il “sentire” qualcosa di più autentico anche se violento, ci spaventa, perché avvertiamo la presenza di questa parte di noi, anch’essa vera, anche se un pò crudele. E facciamo di tutto per reprimerla. Eppure, siamo forse più veri quando proviamo certe emozioni “scomode”, per l’appunto, quando emerge il Joker che si nasconde dietro il volto di Batman. Non si può fuggire dalle parti oscure di sé, non si può ignorare che esiste un Joker arrabbiato e intollerante, a volte folle e odioso..
Alcune frasi celebri :
“Se introduci un po’ di anarchia… se stravolgi l’ordine prestabilito… tutto diventa improvvisamente caos. Io sono un agente del caos. E sai qual è il bello del caos? E’ equo!”
“-La follia è come la gravità… basta solo una piccola spinta!“
“Allora, un tipo va all’ospedale a trovare la moglie, che ha appena avuto un bambino. Incontra il medico e gli dice: «Dottore, ero così preoccupato! Come stanno?» E il medico: «Stanno benone. Sua moglie ha partorito un bel bambino, e stanno bene tutti e due. Lei è un uomo fortunato». Così il tipo entra nella maternità con i suoi fiori. E non trova nessuno. Nel letto di sua moglie non c’è nessuno. «Dottore?», dice. Poi si volta, e vede il medico e tutte le infermiere che ridono come pazzi. «Pesce d’aprile! Sua moglie è morta, e il bambino è spastico! “
Tratto wikipedia
tratto da newsophia.it
Fonte straniluoghi informazione libera