Siete semplicemente curiosi di scoprire un luogo dove il mistero e la suggestione sono protagoniste? Abbandonate le ambientazioni artefatte o ricostruite perché nel mondo esiste un luogo che la natura ha reso terrificante
La Foresta Hoia (in romeno Pădurea Hoia; in ungherese Hója-erdő) è una foresta situata a ovest della città di Cluj-Napoca, vicino alla sezione all’aria aperta del Museo etnografico della Transilvania. La foresta è usata come destinazione comune per la ricreazione. Negli anni recenti un parco ciclabile è stato aggiunto alla foresta, insieme ad aree per altri sport come paintball, softair e tiro con l’arco. Ha una reputazione per i fenomeni paranormali.
La foresta Hoia è famosa nel mondo a causa dei presunti e frequenti fenomeni paranormali e anche di avvistamenti di UFO.
Il 18 agosto 1968, un tecnico di Cluj di nome Emil Barnea, ex ufficiale dell’esercito, affermò di avere avvistato un UFO mentre era in compagnia della fidanzata e scattò una famosa fotografia dell’oggetto al di sopra della Poiana Rotundă (Il Pato Rotondo) della foresta. La foto è stata oggetto di controversie: secondo il direttore dell’osservatorio astronomico di Cluj sarebbe un pallone aerostatico ripreso da un’angolazione particolare; alcuni esperti hanno negato questa possibilità e hanno giudicato la foto presumibilmente “autentica”, mentre secondo il ricercatore statunitense Larry Robinson la foto sarebbe una bufala.[1][2]
All’inizio del 1960, Alexandru Sift, un professore di biologia, ha studiato i fenomeni della luce e del magnetismo che avvengono nella foresta. Questo studio forniva un ricco archivio di fotografie dei fenomeni e andò perduto parecchi giorni dopo la sua morte nel 1993.[3]
Anche altri studiosi e biologi si sono interessati a strani episodi realmente accaduti, come ad esempio la sparizione di un pastore con il suo gregge di 200 pecore, mai ritrovati; oppure di una bambina sparita nella foresta e ricomparsa dopo 5 anni, convinta di essere mancata per poche ore, e senza essere invecchiata di un solo giorno, oppure di una donna che scomparve per diverso tempo per poi ricomparire con in tasca una moneta del quindicesimo secolo, ignorando di essere stata via a lungo.
Il biologo Alexander Sift é stato lo studioso che più ha indagato sui misteri della foresta, e lui stesso é stato vittima di malori dopo averla visitata: febbre e ustioni su tutto il corpo, che lo portarono ad ipotizzare un’attinenza con la cheratosi Attinica, una malattia cutanea provocata dai raggi ultra-violetti del sole. Alcune rilevazioni hanno riscontrato in certe zone una radioattività superiore a quella prodotta dall’uranio naturale presente nella foresta.In mezzo alla foresta, poi c’è una radura, perfettamente circolare, dove da sempre non cresce un filo d’erba. Insomma, un vero set da film horror, che non a caso è stato soprannominato il “Triangolo delle Bermuda” della Transilvania
Misteriose sfere di luce appaiono nelle zone più buie. Sift ha studiato il fenomeno, arrivando alla conclusione che, pur non trattandosi di un fenomeno paranormale, la scienza non é ancora in grado di spiegarne l’origine.
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