Un traffico illecito internazionale si consuma ogni anno sulla pelle di migliaia di cuccioli di cane e gatto. A segnalarlo è l’Ordine dei Medici Veterinari di Milano con un appello ad informarsi preventivamente sull’affidabilità dei negozi e allevamenti e a verificare provenienza, documentazione e profilassi dell’animale
I piccoli animali d’affezione vengono allevati in vere e proprie “fabbriche intensive” nei paesi dell’Est europeo e – sprovvisti della documentazione necessaria o dotati di documenti falsi – vengono acquistati a pochi euro per poi essere rivenduti in Italia a un prezzo medio di 700 euro, ma per alcune razze si arriva anche a 1500 euro.
I «CUCCIOLIFICI» – La filiera ha inizio solitamente in qualche abitazione di campagna, dove alcuni esemplari di cane o di gatto vengono costretti a riprodursi a ciclo praticamente continuo in allevamenti cosiddetti amatoriali o a conduzione famigliare. Le madri di queste cucciolate sono custodite generalmente in spazi angusti, impossibilitate a muoversi, alimentate a sufficienza giusto per consentire loro di portare avanti le gravidanze. Tutti i cuccioli vengono poi trasferiti a centri di raccolta dove veterinari locali li visitano, applicano loro il microchip e li dotano dei documenti per il trasporto. Poi inizia il viaggio vero e proprio, spesso a bordo di veicoli non autorizzati, come appunto le auto o i piccoli furgoni non attrezzati per gli spostamenti di animali. E una volta in Italia sono pronti per essere commercializzati.Le gravidanze delle cagne sono simili a una catena di montaggio, partoriscono continuamente, per loro non esistono intervalli, neppure brevi, per il recupero delle forze, sarebbe una perdita di tempo e di denaro. Per tutta la loro breve vita, dedita alla gravidanza e al parto, allatteranno i cuccioli per circa trenta giorni, dopodiché una mano nemica ruberà loro anche questa breve gioia, sottraendo i loro cuccioli che vengono caricati sui camion e obbligati a orrendi viaggi, spediti in tutta Europa. Le fattrici, appena terminato il loro periodo più fertile, verranno fatte sparire e sostituite da altre giovincelle da sfruttare a pieno regime.Neppure quella dei maschi è una vita invidiabile, pure loro vengono chiusi in gabbie come le femmine, le loro zampe non conoscono il contatto con l’erba del prato o di una mano gentile che gli accarezzi il pelo. Dopo 4 o 5 anni, quando le loro prestazioni non saranno più ritenute ottimali, pure loro spariranno, per far posto ai più giovani
Carla Bernasconi, presidente dell’Ordine dei Veterinari di Milano, spiega che “Il percorso che porta un cucciolo dal luogo di nascita, dove le madri vengono sottoposte ad uno sfruttamento massivo e costante, fino alle case degli italiani è tanto redditizio – per i trafficanti e le realtà conniventi – quanto dannoso, se non letale, per gli cuccioli stessi”.
I piccoli vengono strappati alle madri molto prima della fine dello svezzamento e affrontano lunghi viaggi stipati in luoghi angusti e in condizioni igieniche disastrose. I sopravvissuti al viaggio sono, nella maggior parte dei casi, esemplari sofferenti, deboli e con disturbi comportamentali.
“Dal punto di vista della salute – continua Bernasconi – potranno sviluppare gravi malattie infettive come cimurro e gastroenterite o presentare infestazioni di parassiti. Tutte conseguenze del mancato svezzamento e dei trattamenti farmacologici a cui vengono sottoposti prima che il loro sistema immunitario si sia correttamente formato”.
Se vuoi adottare un cane, non dimenticare che puoi cercare il canile più vicino alla tua città e fargli visita per conoscere e adottare un trovatello (cucciolo o adulto): troverai un vero amico e salverai una vita…
Se invece desideri proprio un cane di razza, per essere sicuro di non alimentare il traffico illegale di vite, rivolgiti ad un allevamento certificato e recati personalmente sul posto per verificarne le condizioni e per conoscere il cagnolino prima di portarlo a casa con te.
tratto wikipedia/espresso
FONTE : www.straniluoghi.com