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ORO IN FUGA DALL’ITALIA

Durante questo periodo di crisi sta avvenendo ogni giorno, silenziosamente, senza tanti clamori, una continua fuga d’oro dal nostro paese verso i mercati esteri principalmente i paesi asiatici Cina in testa.
Una parte di questo oro che ha lasciato il nostro paese è ascrivibile a chi aveva in possesso il metallo prezioso e l’ha depositato presso le casseforti all’estero, si dice che le cassette di sicurezza delle banche svizzere siano ormai totalmente occupate dai preziosi valori posizionati dai milanesi.
Questa movimentazione è dovuta all’alta tassazione che ormai il nostro paese esercita sui beni immobili e sulla caccia al reddito da evasione che lo stato sta attuando, vedesi redditometro.

La seconda uscita del metallo prezioso è invece generata dalla necessità di far fronte alle spese, anche di prima necessità, che porta una parte della popolazione a vendere ai vari negozi di “compro oro” i propri gioielli; con la crescita della tassazione e dei prezzi, e soprattutto con la perdita del posto di lavoro questa modalità di procurarsi denaro è letteralmente esplosa mentre negli anni precedenti la crisi era un episodio molto più rarefatto.
I prezzi che generalmente vengono proposti a chi vende il proprio oro sono di 10 volte inferiori al valore del mercato. Ne consegue che una forte perdita di risparmio, capitalizzato nei gioielli nei decenni passati, viene volatilizzato dalla crisi.
Questo capitale viene in prima battuta accumulato dagli acquirenti al dettaglio e poi successivamente dalle grosse società di intermediazione che poi lo vendono agli stati sovrani.

La terza uscita dell’oro dal nostro paese e di conseguenza dai cittadini che lo possedevano avviene attraverso i furti nelle case.
Il fenomeno dei furti si è sempre verificato in passato, da quando la cittadinanza con lo sviluppo economico degli anni 60’ in poi ha avuto disponibilità economica da investire anche nei beni voluttuari, è di conseguenza nata e poi sviluppata una criminalità dedita all’assalto delle abitazioni alla ricerca principalmente dei gioielli.
Anche chi vi scrive ha vissuto personalmente il trauma di vedere la casa dei propri genitori svaligiata, per la seconda volta, mentre essi erano in ferie.
Dopo questo fatto, mi sono giunte notizie da amici e conoscenti di moltissimi casi di furti in varie abitazioni di frazioni o paesi come in città in cui i ladri metodicamente facevano terra bruciata “visitando” un numero elevatissimo di immobili.
Il copione era più o meno lo stesso in cui i ladri penetravano nelle abitazioni, trovavano i valori e sparivano nella notte.
Le forze dell’ordine che giungono a seguito della denuncia, pur nella loro disponibilità e sensibilità nell’affiancare la popolazione in questi frangenti, generalmente non sono formate e preparate ad affrontare tali emergenze, perché il fenomeno ormai è dilagante; i loro sopralluoghi sono di constatazione visiva del furto senza l’utilizzo di strumentazione per il monitoraggio o la raccolta di prove per una successiva opera investigatoria.
Di fatto la popolazione nella maggioranza dei casi è lasciata sempre più spesso alla propria iniziativa per dotarsi di sistemi di allarme e di protezione passiva della casa mediante infissi blindati.
Il fenomeno dei furti ha portato e sta portando ad un forte depauperamento ed impoverimento del patrimonio in gioielli della cittadinanza, una ulteriore fetta di risparmio, una porzione del lavoro prodotto nel passato che si dissolve e che fa dire a più di qualcuno, io non ho più niente!

IDO

Michele Foffano

Straniluoghi

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