CULTURA

SIGARETTE ELETTRONICHE: TUTTO QUELLO CHE CE’ DA SAPERE!

Le sigarette elettroniche fanno male?

La sigaretta elettronica (detta anche e-cigarette o e-cig) è un dispositivo elettronico nato con l’obiettivo di fornire un’alternativa al consumo di tabacchi lavorati (sigarette, sigari e pipe) che ricalchi le mimiche e le percezioni sensoriali di questi ultimi. È usata per diminuire la dipendenza e l’uso di sigarette, pipe e sigari tradizionali. Il governo della Gran Bretagna ha presentato in parlamento nel dicembre 2017 il primo studio scientifico a lungo termine che dimostra che la sigaretta elettronica riduce i rischi del 99% [1] rispetto alla sigaretta tradizionale di tabacco. Tale studio si affianca ad altri di settore[2] che non evidenziano problemi sanitari rilevanti dovuti all’utilizzo delle sigarette elettroniche.[3]

Secondo uno studio dell’Università di New York, condotto sui topi e su cellule umane, con l’utilizzo delle sigarette elettroniche aumenterebbe il rischio di malattie al cuore, ai polmoni e alla vescica

Le sigarette elettroniche possono danneggiare il Dna, aumentando il rischio di malattie cardiache e di tumori ai polmoni e alla vescica. È quanto emerge da alcuni test condotti dalla New York University sui topi e pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas). Effetti simili a quelli visti sul Dna dei roditori sono stati osservati anche in laboratorio nelle cellule umane di polmoni e vescica esposte alla nicotina. Quello dell’Università di New York è un altro studio che va ad aggiungersi al dibattito in corso sugli effetti sulla salute delle sigarette elettroniche, che continua a dividere la comunità scientifica. Questa ricerca non fa eccezione: “Le e-cig producono una quantità di sostanze cancerogene nettamente inferiore rispetto al fumo tradizionale”, spiega Fabio Beatrice, professore all’Università di Torino e direttore del Centro Antifumo dell’Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino. Mentre secondo Riccardo Polosa, direttore scientifico della Lega Italiana Anti Fumo (Liaf), “il metodo descritto dagli autori della ricerca non mima le normali condizioni d’uso dei prodotti da svapo.

Altre fonti dichiarano che Nell’ambito dello studio ECLAT condotto dal team dei ricercatori LIAF nel Centro Universitario del Policlinico di Catania, è stata dimostrata una sostanziale diminuzione dei danni causati dal fumo come tosse (18%), bocca secca (17%), irritazione della gola (20%) e mal di testa (10%). Disturbi da astinenza da fumo di tabacco, quali ansia, fame e insonnia, sono stati riferiti raramente. Non sono stati registrati cambiamenti di peso sostanziali, variazioni del battito cardiaco o della pressione sanguigna, anzi è stato monitorato un miglioramento delle condizioni di salute generali grazie alla riduzione del fumo di tabacco.

«Il vantaggio principale delle e-cig, rispetto a cerotti, gomme da masticare e pastiglie, è che mantengono la gestualità

Un “contro” è l’abbondanza dell’offerta del mercato: «Ci sono tantissime e-cig e non sono tutte uguali» continua Beatrice.

«La tossicità è in funzione della potenza di erogazione, di come è disposto il vaporizzatore nella cartuccia, della qualità della ricarica. Inoltre, la potenza della batteria incide sulla temperatura del vapore: più potenza, migliore aromaticità, più lunga durata della batteria stessa. Ma anche maggiore presenza di formaldeide, una delle 83 sostanze cancerogene presenti nelle normali sigarette (dovute alla combustione) e trovata anche in alcuni modelli di e-cig».

Per questa stessa ragione, la sigaretta elettronica può essere un efficace strumento per chi ha deciso di smettere con le bionde, ma con il sostegno di un medico esperto che possa aiutare il paziente a scegliere il device più giusto per le sue esigenze «in un percorso che tenga conto della sua storia di tabagista, del suo stile di vita, di quando e perché fuma, e così via».

Ma perche nel 2018 il prezzo dei liquidi per le sigarette elettrioniche aumenterà?

Perchè Da gennaio i liquidi per ricaricare le sigarette elettroniche passano sotto il controllo al Monopolio di stato che ha imposto una tassa fissa di 0,37344 euro più Iva per ogni millilitro; vale a dire circa 5 euro ogni flacone da 10 millilitri di liquido da vaporizzare con o senza nicotina.

In Italia è stato introdotto anche il divieto totale di vendita online dei liquidi: “Vietata la vendita a distanza di prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato” sancisce la legge che prevede sanzioni per i trasgressori fino a 40mila euro ma consente la vendita delle sigarette.

Gli esercizi specializzati possono continuare a commerciare i liquidi ma con l’autorizzazione del Monopolio mentre i produttori di liquidi dovranno pagare tutte le tasse arretrate.

Non fumare rimane comunque una delle principali forme di prevenzione del cancro. «Ma considerando la difficoltà di liberarsi dalla dipendenza da nicotina, se non si riesce a smettere, le sigarette elettroniche sono meno dannose».

 

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