La settimana scorsa ho chiamato il fondo pensioni, a cui verso mensilmente i contributi previdenziali, per chiedere un anticipo su una parte dell’ammontare da me erogato per dei lavori di ristrutturazione della mia abitazione.
Mi sono stati richiesti vari documenti, che dimostrassi che sono proprietario dell’immobile, il documento di inizio lavori, un preventivo degli stessi ed infine la fattura finale.
Se invece avessi chiesto un anticipo fino ad una certa quota senza dare giustificazione alcuna non avrei più potuto in futuro chiedere alcuna somma in tale modalità.
Se invece avessi chiesto un anticipo per cure mediche la procedura era un’altra ancora.
Alla fine, giungendo all’importo della somma da erogarmi, l’ammontare tra maturato prelevabile e disponibile non coincideva per migliaia di euro e le tempistiche di rilascio variavano fino ad un massimo di più di un mese.
Mentre ero al telefono delle domande mi passarono come fulmini nella mente: per quale ragione i soldi non sono totalmente disponibili e per quale motivo devo aspettare per averli?
Chiesi ingenuamente pertanto il motivo per cui l’importo era inferiore al versato, gentilmente mi è stato spiegato che sono le tasse da applicare e di non “fasciarmi la testa in anticipo”.
Non mi devo fasciare la testa, no, devo accettare, è la normalità…
Migliaia di euro di tasse…mesi di lavoro di giornate in cui ti alzi, vivi, fatichi ma non per te, fai tutto quello che fai, questo solo per pagare le tasse sulla somma accantonata per la pensione…
Sto versando soldi per la mia pensione per il mio restante tempo di vita in cui potrei trovarmi ad affrontare i momenti di maggiore fragilità fisica ed anche emotiva della mia intera esistenza, un periodo, la vecchiaia, perché di questo si parla, andando in pensione a 67 anni, in cui le sofferenze, le limitazioni i dolori sono alle porte; forse mi troverò nella necessità di aiutare i miei familiari più giovani come hanno fatto le generazioni che mi hanno preceduto e questo denaro preziosissimo mi viene trattenuto in parte.
Soprattutto, mi sono chiesto, ma i soldi sono davvero miei, mi appartengono o mi vengono concessi in uso, limitato?
Perché quando guardo l’estratto della busta paga vedo varie voci, trattenute, di ogni genere, aliquote che scattano a seconda degli importi, tasse per comuni, regioni, per lo stato che dovrebbe pagare strade, sanità e quanto necessitiamo.
Ma quanto pago?
Pago quando lavoro, pago quando compro, consumo, e quando accumulo risparmi per la pensione.
Se chiedo un prestito pago gli interessi…e il prestito mi viene concesso…
I soldi, vengono concessi, e ripresi.
Non sono proprietario dei mie soldi in verità perché mi vengono costantemente trattenuti qualsiasi cosa faccia, continue detrazioni avvengono ad ogni atto di acquisto di beni e servizi.
Leggendo su internet si legge sempre più spesso della patrimoniale, una eventuale tasse sui depositi presenti sui conti correnti per ripianare eventuali default di banche in difficoltà.
E’ già stata applicata a Cipro, è la dimostrazione che i soldi sono solo temporaneamente concessi.
DI Michele Foffano
Fonte : Www.straniluoghi.com